Una nuova era della trasparenza aziendale:
la direttiva CSRD

Cos’è la direttiva CSRD

La Corporate Sustainability Reporting Directive (direttiva CSRD) mira a promuovere una maggiore trasparenza e responsabilità nelle pratiche aziendali sostenibili ed è destinata a rivoluzionare il modo in cui le imprese rendicontano il proprio impatto sociale e ambientale.

Quali novità introduce?

Tra le novità principali previste dalla direttiva CSRD ci sono:

la CSRD estende l’obbligo di rendicontazione della sostenibilità a un numero più ampio di imprese rispetto alla precedente direttiva sulla rendicontazione non finanziaria (NFRD), includendo anche le piccole e medie imprese (PMI) non quotate;

la direttiva richiede l’adozione di standard di rendicontazione comuni per garantire uniformità e comparabilità nei report sulla sostenibilità;

le imprese saranno tenute a fornire informazioni più dettagliate e specifiche sulle loro politiche, pratiche e risultati legati ai temi ESG;

la CSRD prevede anche la revisione e la verifica delle informazioni sulla sostenibilità da parte di un organismo indipendente, per garantire l’affidabilità e l’accuratezza dei report.

Un impegno istituzionale senza precedenti, che armonizza le regole sulla previsione, la raccolta e la comunicazione dell’impegno di PMI e grandi aziende.
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Corporate Sustainability Reporting Directive: perché è importante

L’intento della direttiva CSRD è quello di utilizzare il modus operandi impiegato dalle imprese per la raccolta delle informazioni utili per i tradizionali documenti finanziari anche per la raccolta delle informazioni relative alla sostenibilità.

Le politiche sostenibili non rappresentano un modo per farsi pubblicità, quanto piuttosto una maniera di intendere la vita aziendale.

Nel testo della direttiva CSRD è specificato l’intento del legislatore di passare da un tipo di controllo sulle informazioni contenute nel Bilancio di Sostenibilità parziale, ad un cd. reasonable assurance: una revisione completa, chiara e trasparente.

Rendicontazione di sostenibilità obbligatoria: i soggetti interessati

La Direttiva CSRD è entrata ufficialmente in vigore il 5 gennaio 2023 e in Italia è stata recepita con il D.Lgs. 2024/125 in vigore dal 25 settembre 2024.

I soggetti tenuti a rendicontare le performance di sostenibilità aziendale sono diversi, ciascuno dei quali deve soddisfare requisiti specifici e rispettare tempistiche differenti.

Ad esempio, le grandi imprese, ossia le società non quotate di grandi dimensioni, devono rispettare almeno due dei seguenti requisiti:

I requisiti da rispettare variano a seconda del tipo di società, così come le tempistiche:

Società quotate di grandi dimensioni, banche e assicurazioni, da gennaio 2025
(anno fiscale 2024)

Società non quotate di grandi dimensioni, da gennaio 2026
(anno fiscale 2025)

PMI quotate sui mercati finanziari e altro tipo di istituti, da gennaio 2027
(anno fiscale 2026)

Società extra-europee,
da gennaio 2029
(anno fiscale 2028)

Obbligo bilancio di sostenibilità Società quotate di grandi dimensioni, da gennaio 2025
Obbligo bilancio di sostenibilità società non quotate di grandi dimensioni, da gennaio 2026
Obbligo bilancio di sostenibilità PMI quotate sui mercati finanziari, da gennaio 2027
Obbligo Bilancio di sostenibilità società extra-europee, da gennaio 2029

La rivoluzione Sostenibile

Che sia un adempimento normativo o un impegno volontario, disporre di un documento come il Bilancio di Sostenibilità è sempre un vantaggio reputazionale.

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Società quotate di grandi dimensioni, da gennaio 2025

Obbligo bilancio di sostenibilità Società quotate di grandi dimensioni, da gennaio 2025

Società non quotate di grandi dimensioni, da gennaio 2026

Obbligo bilancio di sostenibilità società non quotate di grandi dimensioni, da gennaio 2026

PMI quotate sui mercati finanziari, da gennaio 2027

Obbligo bilancio di sostenibilità PMI quotate sui mercati finanziari, da gennaio 2027

Società extra-europee, da gennaio 2029

Obbligo Bilancio di sostenibilità società extra-europee, da gennaio 2029

Che tu sia un soggetto che rientra tra quelli obbligati a rendicontare il proprio impegno sostenibile, o che tu voglia intraprendere questo percorso in modo volontario, avere a disposizione un documento che certifichi la responsabilità ambientale, sociale e di governance della tua impresa è sempre un vantaggio reputazionale.

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Direttiva CSRD e Bilancio di Sostenibilità​

La direttiva CSRD specifica la tipologia e categoria di informazioni che i documenti di reporting di sostenibilità, come il Bilancio di Sostenibilità, devono contenere.
Chiarezza e trasparenza delle informazioni contenute nei report sono tra gli obiettivi perseguiti dalla normativa, nonché un modo che le aziende hanno di dimostrare, in maniera documentabile, la propria responsabilità sociale al mondo esterno.

Ogni Bilancio di Sostenibilità contiene informazioni riguardanti:

La CSRD prevede che tutte le informazioni contenute nei documenti di reporting sostenibile vengano verificate e certificate da un auditor accreditato. Questo principio prende il nome di limited assurance e si riferisce a tutte quelle situazioni in cui il soggetto incaricato di adoperarsi con la revisione o l’audit, procede con una verifica parziale. 

Direttiva CSRD, rapporto di sostenibilità e standard ESRS

La direttiva CSRD fa leva su un gruppo di regole elaborate dall’EFRAG, ente tecnico di supporto alla Commissione europea, riguardanti le modalità con cui rendere le informazioni non finanziarie all’interno del Bilancio di Sostenibilità: gli standard ESRS.

General requirements

Regolamento generale

General disclosures

Regole di comunicazione

Climate Change

Cambiamento climatico

Pollution

Inquinamento

Water and marine resources

Risorse marine

Biodiversity and ecosystems

Ecosistemi e biodiversità

Resource use and circular economy

Uso delle risorse ed economia circolare

Own workforce

Lavoratori

Workers in the value chain

Catena di valore

Affected communities

Comunità coinvolte

Consumers and end-users

Consumatori ed utenti finali

Business conduct

Condotta d'impresa

Gli standard ESRS offrono una suddivisione completa di tutti gli argomenti interessati dai documenti di reporting sostenibile.

Direttiva CSDD: il rafforzamento della trasparenza sulla sostenibilità aziendale

A giugno 2023 è stata approvata dal Parlamento europeo la proposta di direttiva elaborata dalla Commissione europea “Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDD)”.



L’obiettivo della direttiva, che entrerà in vigore per gli stati membri UE nel 2027, è quello di rafforzare gli obblighi delle imprese in materia di sostenibilità con riferimento all’intera catena di approvvigionamento.


La direttiva CSDD richiede alle imprese la due diligence sulle politiche relative ai diritti umani adottate, all’ambiente e alle questioni sociali, nonché sui rischi e sugli impatti delle loro operazioni.

Quali sono le categorie di aziende che rientrano tra i soggetti obbligati? ​

La direttiva CSDD si applica a tutte le aziende dell’UE con almeno 500 dipendenti e un fatturato netto di almeno 150 milioni di euro.

Inoltre, le aziende con oltre 250 dipendenti e un fatturato netto superiore a 40 milioni di euro, dovranno, dal 2028, conformarsi alla normativa.

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